SCIENZA OPEN ACCESS
Ilaria Capua

Tra cinquant'anni immagino che sia possibile debellare le malattie infettive con presidi, farmaci e vaccini che oggi sono a disposizione di una fascia molto ristretta della popolazione mondiale. Una situazione sanitaria globale migliore avrà benefici effetti anche sull’Italia: accesso alla salute significa meno disperazione e un terreno meno fertile per crimine e terrorismo, meno malattie e più disponibilità all’istruzione. La migliore salute dei migranti porta la riduzione del rischio di trasmissione di malattie e la ridotta necessità di utilizzare le strutture sanitarie italiane.

Sarà fondamentale anche l'utilizzo della tecnologia “open access” per la creazione di un network virtuale in grado di capitalizzare sulle conoscenze esistenti e trovare soluzioni creative a problemi di logistica, distribuzione e formazione. Sono una paladina dell’importanza della condivisione delle informazioni a fronte delle minacce epidemiche. Nel 2006 il mio gruppo ha depositato in GenBank e reso disponibile alla comunità scientifica l’impronta genetica del primo virus H5N1 isolato in Africa: dopo questa mia iniziativa, si è aperto un dibattito internazionale sulla trasparenza dei dati e la situazione oggi è del tutto diversa.

La maggiore trasparenza sui dati genetici dei virus influenzali ha permesso qualche anno dopo di decodificare il virus A/H1N1 a poche ore dalla sua comparsa e di rendere disponibili le informazioni a tutti i laboratori del mondo. Ma ancora non basta, e non ci deve bastare. All’ultima World Health Assembly dell’OMS il Governo olandese, con il sostegno del Ministero della Salute italiano, ha presentato una mozione affinché l’OMS prenda una posizione ufficiale sulla trasparenza dei dati genetici dei microbi pericolosi per la salute pubblica.

Penso a un’Italia del 2050 che, grazie al seme piantato durante l’emergenza aviaria, abbia contribuito in modo sostanziale a far crescere l’albero della scienza “open access”, con un enorme vantaggio per la ricerca e la cura di tutti: produrremo vaccini antiepidemici, farmaci mirati. Giocheremo d’anticipo, soprattutto facendo squadra.